Su scala europea, l’Italia dimostra di essere il leader assoluto in ambito di riciclaggio: solo nel 2022 ha riciclato l’83,4% dei rifiuti.
In un’ottica mirata alla tutela dell’ambiente, l’economia circolare rappresenta uno dei punti fondamentali in Europa. Soprattutto in Italia, le migliorie apportate negli ultimi anni hanno fatto sì che si potessero raggiungere risultati eccellenti: nel 2022, infatti, il Bel Paese è riuscito a riciclare complessivamente l’83,4% dei rifiuti.
Riciclo rifiuti: l’Italia al primo posto
Nella quotidianità delle famiglie italiane (nonostante i costi alti da sostenere) non può mancare ormai l’abitudine della raccolta differenziata, un passo avanti fatto negli ultimi anni in grado di migliorare il processo di smaltimento di rifiuti.
Secondo quanto emerso dal rapporto Greenitaly di Fondazione Symbola, Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, l’Italia è stata uno dei pochi in Europa, dal 2010 al 2020, a migliorare le sue prestazioni del 10%, contro una media Ue di 6 punti percentuali.
L’83,4% di rifiuti riciclati
Riuscendo a riciclare l’83,4% dei rifiuti nel 2022, il nostro Paese si è aggiudicato il titolo di “leader nell’economia circolare” di tutta Europa. Superando di oltre 30 punti la media Ue, l’Italia si trova anche al di sopra di Francia (64,4%), Germania (70%) e Spagna (59,8%).
Nel biennio precedente, dal 2020 al 2021, la nazione ha registrato inoltre un consolidamento della capacità di riciclo industriale, soprattutto nel comparto cartario, portando a un incremento della quota di materie seconde impiegate.
Economia circolare: i 4 obiettivi dell’Italia
Nel 2022, l’Italia ha approvato la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare basata su quattro obiettivi: favorire il mercato delle materie prime secondarie; estendere la responsabilità dei produttori e dei consumatori; diffondere pratiche di condivisione e il principio del “prodotto come servizio”; infine definire una roadmap di azioni e obiettivi fino al 2040.
Si mira quindi ad intervenire sull’intera filiera, implementando piani di monitoraggio per misurare le performance di imprese, aree industriali e filiere produttive, città e territori, cittadini-consumatori, eco-design, blue economy, bioeconomia e materie prime critiche.
Per il Piano nazionale sono stati stanziati 2,1 miliardi di euro, che mirano a migliorare la gestione dei rifiuti e l’economia circolare attraverso un pacchetto di investimenti e riforme.